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Sep 25 2010, 11:20 AM
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Super Saiyan 4
Sayan
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Allora, ci tengo a precisare che questo post non è mio, ma di un utente su un Forum della Juve che frequento io. Io questo post l'ho letto tutto e l'ho trovato a dir poco spettacolare. Buona lettura.
16 luglio 2006 - "Ci diano lo scudetto, perché è un diritto e perché deve essere chiaro al mondo intero che non tutti in Italia hanno fatto parte di un certo sistema. Lo scudetto ci spetta, perché è necessario fare un distinguo fra chi ha portato avanti un certo sistema e chi invece si è sempre comportato secondo le regole: fra chi ha barato e chi è onesto". Ed ancora: "Sì, sarebbe un messaggio sbagliato non assegnare lo scudetto. Un brutto segnale non solo all' Italia sportiva, ma a tutto il mondo. Un qualcosa che autorizzerebbe a pensare che proprio tutti erano sporchi. Noi no, alziamo la mano e urliamo: "Noi no. Con questo sistema sporco proprio non c'entriamo". Ripeto, direi le stesse cose se al terzo posto fossero arrivate altre squadre. Lo scudetto è un diritto di chi si è comportato bene, il titolo va dato a chi si è distinto più di altri. [...] Lo scudetto all'Inter mi sembra una soluzione elementare, un qualcosa che viene da sé. E parlo a prescindere da ciò che pensano gli stessi tifosi dell'Inter, anzi proprio non la cerco l'approvazione di certi tifosi". Su Guido Rossi: "E' interista e ha fatto parte della nostra società? Meglio, essere interista è garanzia di onestà, non certo motivo di imbarazzo". Massimo Moratti (La Gazzetta). 26 luglio 2006 - "Questo è lo scudetto della correttezza e del rispetto delle regole. Uno scudetto ottenuto da una squadra che ha dimostrato di avere forza tecnica e spirito importanti. È uno scudetto che arriva nel momento in cui il calcio italiano ha deciso di mettere al centro di tutto la questione etica. Per questo motivo è uno scudetto che ha un doppio significato". Giacinto Facchetti (La Gazzetta). Ma cosa significava essere onesti, secondo il regolamento del gioco calcio, nel 2006? La relazione di Borrelli, con la quale si processo la Juventus, il Milan, la Lazio e la fiorentina, che constatava di ben 190 pagine, ci aiuta a capirlo. Ovviamente è inutile star li a sviscerare il tutto, ci penserà il tribunale di Napoli. Nessuno merita però di essere preso per i fondelli. Neanche noi "barboni" Della relazione di borrelli a me interessa la soprattutto la pagina 32 (il secondo link dei due sotto), visto che sulle altre "imputazioni" si sono già pronunciate diverse procure, come ad esempio per il "non sequestro" di Paparesta. LINK 1 LINK 2 Quindi cosa risultava a Borrelli? Quali erano i comportamenti tenuti dai dirigenti nei casi oggettivi che hanno portato alla condanna della Juventus, del Milan, della Lazio, della Fiorentina? LINK 3 Vediamo come alcuni fatti o intercettazioni acquisite a napoli, potrebbero dimostrare che....... ERANO QUESTI INCONTRI AL DI FUORI DELLE SEDI ISTITUZIONALI? COME EMERSO DALL’UDIENZA DI mercoledì 14 aprile 2010 Avv. Trofino: Queste riunioni sono solo con dirigenti Juve o sono prassi delle squadre che giocavano a Livorno? Auricchio: Abbiamo rilevato che questo incontro avesse consistenze investigative. Giudice Casoria: La domanda era un'altra. Auricchio: Non mi risulta che c'erano altri incontri a casa Bergamo Avv. Trofino: L'allora Presidente dell'Inter è andato? Auricchio: Dalle intercettazioni non mi risulta che Moratti sia stato a casa di Bergamo. Se il Presidente dell'Inter è Facchetti, la risposta è sì, se invece è Moratti non ho elementi. ERANO QUESTE RACCOMANDAZIONI? Lanese: Pronto? Facchetti: Sì, Tulliooo... sono Giacinto. Lanese Ciao, ciao Giacinto. Facchetti: Senti, no, poi ieri mi son dimenticato di dirti, siccome io vedo spesso quell'Ambrogio Sfondrini, sai come... Lanese Sì, sì, ma ora cominciamo, sì, sì, in commissione ora incominciamo a... Facchetti: No, guard... sappi che.. Lanese No, no, non me lo dimentico, ma io no me lo dimentico, tranquillo. Facchetti: Sappi che è una persona che puoi utilizzarla veramente ad alti livelli, perché lui è stato Direttore Generale della Popolare di Lodi. Lanese Sì, sì, della Popolare, lo so, lo so, stai tranquillo che non mi son dimenticato. Facchetti:: Eh, va bene, volevo ricordartelo. Lanese Tranquillo. Facchetti:: Va bene... Lanese: Ok. Facchetti:: Ok, ciao Tullio, ciao, ciao, ciao. ERANO QUESTE PRESSIONI SUGLI ARBITRI, E VISITE IN LUOGHI NON CONSENTITI (SPOGLIATOIO PRIMA DELLA PARTITA)? Dopo Cagliari-Inter, 1-1, 12 maggio 2005. Bergamo: Pronto? Bertini: Sei a letto Paolo, eh? Bergamo: No... Allora? Bertini: Comè andata? Che mi dici? Bergamo: Ma io ho visto l'ultima mezz'ora perché mi avevano avvertito di questo... di questo fallo di mano che no... non era mica espulsione...oh... Bertini: Quella non è espulsione... Bergamo: No, non è mica una chiara occasione da goal. Bertini: Poi si può fare una disquisizione di carattere tecnico su tutto, ma non si ha la... forse una mancata percezione di dove fosse come posizione, ma non può essere ritenuta un'occasione... Bergamo: No... un'occasione di.. assolutamente. Bertini: E' stato quello che... l'unica cosa... Bergamo: Protestavano un po' quelli dell'Inter... sono un po' insofferenti quando... Bertini: Eh me ne son accorto. E'stata una remata dal primo minuto poi, dal primo minuto, non capisco, non capisco perché. Tra l'altro c'è stato Facchetti che all'inizio della partita è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare sempre... 'Sa, questa è la tredicesima partita, per ora siamo in perfetta parità, quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate, e per l'Inter non è che sia un grande score' ha detto. Quindi l'abbiamo preparata in questo modo la partita. Bergamo: Mmhh Bertini: E non è stato piacevole, non è stato piacevole. ERANO QUESTE DESIGNAZIONI DELLE TERNE ARBITRALI CONCORDATE? 25 novembre 2004 - GRIGLIA FACCHETTI-MAZZEI Mazzei: Sono in macchina che vado a Coverciano. Facchetti: Stai andando a Coverciano? Mazzei: Sì, perché mi trovo tra mezz'oretta con Bergamo. Facchetti: Sceglili bene per domenica sera eh... Mazzei: Numero 1 e numero 2, penso eh, a 'sto punto penso da quello che... Ivaldi e Pisacreta. Facchetti: Ivaldi e Pisacreta. Mazzei: Eh sono il numero 1 e il numero 2. Facchetti: Sì certo, e il numero 1 degli arbitri....... (il riferimento è a Pierluigi Collina, che in quei giorni veniva richiesto soprattutto da Roberto Mancini n.d.r) Mazzei:: Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1. Facchetti: Ma vaaa... lì non devono fare sorteggi, lì devono... ehhh... Mazzei: Eh, come si fa Giacinto.... Facchetti: Ma sì, mettono De Santis che ha già fatto la Juve domenica e non può, mettono Rosetti che è di Torino... ERANO QUESTI (doppia valenza?): FITTA RETE DI RAPPORTI CON DESIGNATORI E DESIGNAZIONE DELLE TERNE ARBITRALI? Facchetti:Guarda, ho guardato lo score di Bertini che con noi ha 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte... Bergamo: Porca miseria, allora facciamo 5, 4, 4. Ma vittorie però Facchetti: Eh, diglielo che è determinante, domani Bergamo: Eh no, lo devo sentire, mi ha chiamato stamani ma non potevo rispondere e lo devo... Facchetti:E' determinante! Ha fatto 12 partite, 4-4-4 Bergamo: Beh, dici te, una la smuove, ma deve smuovere quella che comincia per V, eh Facchetti: Quella giusta, quella giusta, quella giusta Bergamo: Sì, no, no, ma viene ben disposto perché è un ragazzo intelligente, ha capito ora come si cammina. C'è voluto un po' a capire, ma, insomma, meglio tardi che mai, dai Facchetti: Eh, appunto Bergamo: Senti Giacinto volevo dirti, per domenica, siccome è una partita, noi la consideriamo abbastanza tranquilla, ci mettiamo anche un esordiente (in griglia, ndr). Per voi non è un problema vero? Facchetti: No, anzi, anzi ERA QUESTA UNA "FITTA RETE DI RAPPORTI CON DESIGNATORI"? Facchetti: Senti, oltre che a farti gli auguri, volevo dirti, vabbè, se tu chiami lì Moratti, che son stato là anche ieri da lui, abbiamo parlato... Facchetti: Perchè voleva, perché m'ha detto "Digli se passa di qui un giorno..." Bergamo: Ma dov'è, è lì Forte?" Facchetti: In ufficio, no, no, a Milano se ti capita di venire giù perchè aveva là un così, un regalino da darti". Bergamo: E passero allora anno nuovo forse, perché in questi giorni sinceramente... Facchetti: Sì, sì Bergamo: Ma volevo sentirlo anche così e, anzi, avevo piacere anche di incontrarlo, di incontrarvi, insomma per fare così qualche riflessione insieme Facchetti: E va bene Bergamo: È una situazione che vorrei proprio anch'io aiutarvi a raddrizzare, perchè, insomma, la squadra non merita mica la posizione che ha... Facchetti: Sono stati dodici partite, dodici pareggi incredibili, no, almeno sei o sette proprio... e, comunque, niente, abbiam parlato ieri... Bergamo: E ma ci sono ancora venti partite eh, sono ancora 60 punti... 10 gennaio 2005 Bergamo: Giacinto! Facchetti: Paolo, allora, vedi che abbiamo recuperato? Bergamo: Storico eh, storico ieri, mamma mia cosa ho sofferto, non te lo puoi immaginare... guarda che ormai la partita sembrava compromessa, c'è stata una reazione incredibile... Facchetti: Sull'uno a zero speravo almeno nel pareggio fino alla fine, ma sul 2-0 non speravo più a niente... Bergamo: Mamma mia, ma poi goals bellissimi. Facchetti: Sì, sì, sì. Bergamo: Puliti, tranquilli... è stato bravo Bertini sul 2-2 sul contrasto, quel contrasto tra difensore e Martins, che non era niente eh? Bada bene, a volte però magari può essere ingannato perché questo cade in maniera plateale... Facchetti: Devo dire che ho predisposto la tua... (parola incomprensibile ndr) ed in campo sia andato tutto bene... Bergamo: Sì, sì, sì, ha detto bene. Facchetti: E' stato bravo, anche Papi e Puglisi mi sono piaciuti... Bergamo: Specialmente Puglisi ha fatto bene... Nella telefonata si parla inoltre di tessere messe a disposizione da Facchetti a Bergamo, con l'accordo che passerà Bergamo in sede a ritirarle. Inoltre, Bergamo chiede del materiale sportivo dell'Inter a Facchetti. Infine, Bergamo anticipa a Facchetti la designazione della terna arbitrale per Bologna-Inter di Coppa Italia di 3 giorni dopo, terminata 3-1 per i nerazzurri. Bergamo: Senti, domenica, ehm mercoledì avevo intenzione di mandarti come assistenti, siccome a Bologna non è una partita scontata secondo me, avevo intenzione di metterti Gemignani e Niccolai che sono due toscani bravi eh... Facchetti: Bene, Gemignani non l'abbiamo più... Bergamo: No, no, e appunto te lo volevo mandare domenica. Si, scusa, mercoledì, c'è questa Coppa Italia che ci interessa ancora e quindi facciamo... e poi ti mando un giovane, siccome volevamo rimettere in pista Gabriele e Palanca, avevo intenzione di mandarti Gabriele... Facchetti: Va bene. Bergamo: Non è un problema per voi, perché sta facendo bene... Facchetti: No no va bene poi io mi fido di te... sei tu... ERANO QUESTI RAPPORTI PERSONALI CON ARBITRI? 28 febbraio 2005, Facchetti chiama De Santis ( Video ) De Santis: Pronto? Facchetti: Sono Facchetti, ciao. De Santis: Oh, Giacintooo. Facchetti: Volevo chiamarti ieri, però poi ho avuto un po' di cose... siccome ieri non son passato di lì, dopo la partita, ma non è che fossi... De Santis: No, ma che scherzi?! Ma ho capito, ho capito, lì solo con la fortuna te la puoi prendere, che quello... Facchetti: Sì, ma era una partita da pareggio. De Santis: Da pareggio... -------------------- Io sono il primo e unico Super Saiyan di 5° livello!
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Dec 19 2010, 12:54 PM
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ROMA, 17 dicembre - Le parole di Andrea Agnelli hanno funzionato da corroborante. Calciopoli 2 entra nel vivo: ad inizio della prossima settimana Palazzi ( sul quale la fiducia di Abete è ai minimi storici) interrogherà Paolo Bergamo, che pur non essendo più tesserato ha accettato l’invito. La lettura delle trascrizioni depositate 80 giorni fa delle telefonate scoperte dalla difesa di Moggi e che riguardano contatti con designatori e dirigenti federali è stata ultimata, si passa all’ascolto ( dopo gli audio) anche dei protagonisti ancora disponibili. E Paolo Bergamo nella vicenda aggiornata ai clamorosi sviluppi presi dal processo di Napoli da aprile ha un ruolo fondamentale. A Tuttosport aveva rivelato quanto emergeva anche dal verbale di interrogatorio ( inascoltato, glissato) dell’Ufficio Indagini quando parlava chiaramente facendo nomi e cognomi ( « Facchetti, Meani, Capello e anche ( l’attuale coordinatore delle Giovanili Figc, ndr) Arrigo Sacchi » . Lo contattavano per discutere di designazioni, sapere di guardalinee o gestione arbitrale, persino progetti sulla gestione della Can e reclutamento. « Io parlavo con tutti e con molti c’erano gli inviti conviviali, dovevo farlo per evitare di far trovare il clima peggiore ai miei arbitri. Non era vietato. Cose che spiegherò a Palazzi quando volesse chiamarmi: hanno sanzionato la Juve nel 2006, ma con Moggi facevo quello che facevo con altri. Altro che esclusiva » .
Ebbene ci siamo: le telefonate con Facchetti, ma anche quelle con Moratti e tanti altri. E proprio il presidente dell’Inter sarà un altro di quelli messi ( tra la prossima e la settimana che precede Capodanno) in agenda. Ma ci sono anche Campedelli, Cellino, Pradè, Governato ( e più in là anche ex dirigenti di Parma, Bologna, Lecce). L’indirizzo che vuole seguire il procuratore federale, però, ascoltando tra pochi giorni Bergamo non potrà limitarsi al venir meno dei requisiti “ morali” imprescivibili che condussero Guido Rossi all’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter: i requisiti per la revoca sono nei fatti, se era “ reato sportivo” per Moggi chiamare per giocare alle griglie che si deve fare con le telefonate di Facchetti? Se parlavano tutti, viene meno l’esclusività a danno di altri del canale telefonico Bergamo- Moggi, uno dei capisaldi di Calciopoli Uno. « Processo ridicolo » , lo definisce Agnelli ora. Beh, oggi certo di fronte a quanto sta emergendo a Napoli e al netto delle sim ( che nel 2006 non erano parte del processo) non può un uomo di legge come Palazzi evitare di pensare all’ipotesi di revisione del processo su molti dei capi d’imputazione. Di certo, poi, l’apertura dello scomodo armadio di Calciopoli Due non potrà fermarsi alle 187 telefonate trascritte da aprile a ottobre, ce ne sono altre 300 che il 25 gennaio saranno disponibili. E lì troviamo le chiamate “ sfuggite” davvero interessanti del presidente Abete, di Galliani, di uomini in attività nell’Aia come Copelli ( che rapportone e che telefonatone con Meani), Rosetti, Brighi. E ci sono anche le delicatissime telefonate in cui Facchetti parla del « 4- 4- 4 » e quelle in cui Bertini si lamenta per le pressioni ricevute in Cagliari- Inter. Tutto prescritto, si dirà: anche se si allarga il fronte di chi dice che chi non ha rivelato telefonate innocenti su griglie e richieste di designazioni o spostamenti di gare di campionato abbia reiterato la violazione del dovere di lealtà, cioè dell’Articolo 1, per tutti i giorni trascorsi. A partire dall’Inter che s’è incamerata lo scudetto 2006 tacendo delle proprie telefonate. Piaccia o non piaccia, i nodi vengono al pettine. E non solo sullo scudetto 2006. Alvaro Moretti -------------------- Io sono il primo e unico Super Saiyan di 5° livello!
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