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> Olocausto, Esiste o no?
Esiste l'olocausto?
OLOCAUSTO
SI [ 24 ] ** [88.89%]
NO [ 3 ] ** [11.11%]
Voti Totali: 31
  
pilaf
messaggio Oct 1 2007, 07:46 PM
Messaggio #21


Super Saiyan 2
****** Terrestre
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CITAZIONE ())((BOJACK90))(( @ Oct 1 2007, 08:37 PM) *
le foibe non sono da meno.......

già, però qst fatto è sempre stato tenuto nascosto angry.gif


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goku7
messaggio Oct 1 2007, 08:13 PM
Messaggio #22


Super Saiyan 4
******** Sayan
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Grazie a tt raga sono contento ke nessuno di voi abbia negato la verità


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gogeta01
messaggio Oct 1 2007, 08:15 PM
Messaggio #23


Super Saiyan 3
******* Sayan
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Purtropo esistono a meno ke milioni di ebrei zingari e omosessuali e altra gente sono morti così a caso e i sopravvissuti sono stati ipnotizzati...nn capisco ki n nci crede ha le prove sotto il naso...vabbè ognuno ha le sue idee...cmnq quoto con chi parla delle foibe e dei gulagh (penso si chiamino così xò n nso come si scrive) siberiani...solo ke i campi sono i più famosi...
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*BAD CYBORG*
messaggio Oct 1 2007, 08:55 PM
Messaggio #24


Saiyan
**** Androide
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CITAZIONE
Grazie a tt raga sono contento ke nessuno di voi abbia negato la verità

Allora, in primis fossi in te non oserei parlare di verità, perchè non vedo con quale presunzione possa usare la parola VERITA' su cose per cui la verità alla luce dei fatti non è mai stata fatta da storici e persone laureate e che hanno studiato la storia dei reich, dell'olocausto e del nazismo per anni, documentandosi con prove "alla mano" e non solo con i libri di scuola delle elementari o delle medie o delle superiori, sopra ai quali spesso, per non dire che quasi sempre, la verità viene non dico mascherata, ma sicuramente distorta dai veri fatti...

Io personalmente mi sento in dovere di dire la mia, essendomi documentato seriamente e per seriamente intendo aver assistito a dei dibattiti di persone qualificate e non di parte, ed anche essendomi recato direttamente in quei posti Auschwitz 1 Auschwitz 2 Birkenau e Auschwitz 3, Dacao, Mathausen, ecc...

Allora, a grandi linee vi dirò delle controprove che l'olocausto NON che non sia esistito, per carità, ma che la verità riguardo ad esso sia stata distorta...

- Una delle maggiori cause che la verità sia stata distorta sta proprio nell'America, che temendo dell'incredibile potenza tedesca, abbia lei stessa affondato quel famoso transatlantico, che fu la goccia che fece traboccare il vaso e che diede inizio alle ostilità, per attaccare direttamente la Germania e per rendere più attendibili i loro attacchi abbiano falsificato molte cose... Questa è solo un'ipotesi, ma è stato possibile rifar un collegamento a tutto anche dopo quello che sta succedendo in Iraq dopo l'11 Settembre...

- I 6 milioni di ebrei in realtà sono una cifra rimodellata e secondo molte prove 6 milioni di persone non possono essere state cremate vive, in quanto le ceneri che teoricamente dovrebbero essere state buttate nei laghi dei campi non sono mai state ritrovate, o meglio, dalle Ceneri ritrovate è emerso che la cifra ammonta a molto meno... Inoltre per ragioni di tempo ( e qui son stati fatti anche dei calcoli matematici ) i campi di concentramento aldilà di come si voglia far credere NON erano campi di sterminio, in quanto le persone che vi venivano trasportate dovevano lavorare per mesi e mesi e che quindi i tedeschi, avendo iniziato ad uccidere gli ebrei e poi a far disperdere i cadaveri bruciandoli, soltanto a fine guerra non sarebbero MAI riusciti a bruciarne così tanti e a far disperdere misteriosamente le ceneri in così breve tempo...

- Inizialmente durante il congresso di Norimberga si parlò soltanto di 100.000 MORTI, ed anche i telegiornali fornirono dati di gran lunga inferiori, tra cui 200.000, 500.000 ecc... ma poi la cifra cambia misteriosamente a 6 MILIONI e da 100.000 a 6 milioni c'è una bella differenza...

- A tal proposito però, furono trovati dei documenti di un certo Heichman, i quali certificherebbero che i piani della germania erano quelli di sterminare non 6 bensì 11 MILIONI di ebrei e tali documenti furono firmati dallo stesso Heichman... Sì è poi scoperto che quei documenti li firmò da solo ad insaputa degli altri e tanti hanno affermato che quei documenti NON furono MAI firmati da Heichman ma da qualche altro... chissà chi... rolleyes.gif

- Si disse che ai cittadini tedesci arrivavano i soldi sottratti agli ebrei, quando questi venivano spogliati dei loro averi... ma questa cosa fu smentita in primis dagli stessi cittadini tedeschi che dissero di non aver mai ricevuto nulla ed in secundis da altre persone le quali fecero tale ragionamento: se i tedeschi prelevavano gli ebrei ( e a quei tempi erano poveri ) bisogna tener presente che molti di questi venivano strappati giovani o senza alcun denaro... quanto avrebbero mai potuto ricavare da questi milioni di ebrei?!... Assolutamente una cifra modestissima, che non sarebbe MAI stata potuta esser spartita per il numeroso popolo tedesco ( sarebbero spettati meno di mezzo centesimo a persona mi pare )... O i tedeschi erano anche in grado di moltiplicare i soldi? rolleyes.gif
- Ab infimo, fateci caso, ma tantissimi media italiani sono EBREI: Mimun, Mentana e tanti altri... e la cosa potrebbe essere di parte... o sono stati neutrali al 100%

Queste sono solo pochissime prove, tutte quante le antitesi sull'Olocausto sono infinite, ve ne ho riportato solo alcune che ricordavo, quindi ho fatto appello solo alla mia memoria... Con questo non voglio dire che l'Olocausto NON sia esistito, ma che SICURAMENTE LA VERITA' E' MOLTO DIVERSA! Già il fatto che se uno faccia un gesto nazista può essere multato e arrestato per apologia al fascismo, mentre il pugno comunista è permesso farlo, nonostante il comunismo abbia sparso più sangue del fascismo e del nazismo fa pensare... Se poi pensiamo che MOLTE persone che hanno cercato di dire la loro opinione contro la storia dell'Olocausto, fornendo antitesi concrete, sono state insultate e non è stato loro concesso il diritto di parlare la cosa puzza ancora di più...

Cmq ripeto che NON voglio dire che l'Olocausto non sia esstito, dico solo che la verità su tantissimi fatti è stata distorta, ma non solo su questi fatti, bensì su tutti... chi più e chi meno...

Detto questo lascio la parola a voialtri...

Messaggio modificato da *BAD CYBORG* il Oct 1 2007, 09:00 PM


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Lo Wei - The World's Most Dangerous Man

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goku7
messaggio Oct 1 2007, 09:15 PM
Messaggio #25


Super Saiyan 4
******** Sayan
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Bè con 6 milioni nn si intende soltanto ebrei ma zingari, omosessuali, handicap e altre persone le il regime nazista fece uccidere. Inoltre cm ho gia detto precedentemente nn si saprà mai la cifra esatta dei morti, ma 100.000 mi sembra alquanto riduttivo.. Ripeto nn saranno 6milioni ma neanke 100.000. Detto qst l'olocausto esiste, anke se cm dici tu nessuno studioso o laureato abbia mai studiato a fondo qst fenomeno. Ma x capire certe cose, non c'è bisogno di essere laureati, te lo assicuro.. E' vero ke i nazisti iniziarono ad uccidere gli ebrei soltanto verso la fine della guerra ma devi tenere conto ke nei campi di concentramento cm hai detto tu stesso si lavorava e le xsone nn adatte a ciò, (anziani, bambini) venivano fatti fuori subito.. E dobbiamo contare anke qnt morti c'erano sul lavoro e qnt poveri ebrei sono morti mentre lavoravano denutriti e in condizioni penose.. Anke qst morti ( ke nn sono poke) devi contare nella cifra finale.. Lascio a Voi ulteriori commenti

Messaggio modificato da goku7 il Oct 1 2007, 09:19 PM


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*BAD CYBORG*
messaggio Oct 1 2007, 09:23 PM
Messaggio #26


Saiyan
**** Androide
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CITAZIONE
Bè con 6 milioni nn si intende soltanto ebrei ma zingari, omosessuali, handicap e altre persone le il regime nazista fece uccidere. Inoltre cm ho gia detto precedentemente nn si saprà mai la cifra esatta dei morti, ma 100.000 mi sembra alquanto riduttivo.. Ripeto nn saranno 6milioni ma neanke 100.000.
So benissimo che non erano solo ebrei, ma ho citato solo loro per riassumere un po' tutti coloro abbiano messo piede lì dentro...
100.000 è poco per te, ma in realtà è una grandissima cifra e poi NON L'HO DETTO IO... ma è stato discusso al Congresso di Norimberga, se eri presente ed hai sentito il contrario allora ritiro tutto, ma fino a prova contraria è stato detto che i morti erano inizialmente 100.000 quindi i fatti son questi... Anche a me 100.000 sembrano pochi, ma anche 6 milioni sembrano tanti...

CITAZIONE
Detto qst l'olocausto esiste, anke se cm dici tu nessuno studioso o laureato abbia mai studiato a fondo qst fenomeno. Ma x capire certe cose, non c'è bisogno di essere laureati, te lo assicuro..

Invece sì, perchè la storia è fatta di nessi che bisogna studiare ed approfondire con mano... la laurea non è necessaria fino ad un certo punto... ma per questo sì e inoltre non avevano solo lauree, ma tesi approfondite da anni di studi e di ricerche fatte anche in quei rispettivi campi o luoghi, non hai niente da assicurare...

CITAZIONE
E' vero ke i nazisti iniziarono ad uccidere gli ebrei soltanto verso la fine della guerra ma devi tenere conto ke nei campi di concentramento cm hai detto tu stesso si lavorava e le xsone nn adatte a ciò, (anziani, bambini) venivano fatti fuori subito..
Ecco, questo è un altro punto messo in discussione, perchè SE i tedeschi ( come è stato confermato ) portavano gli ebrei e company nei campi a farli lavorare anche per agevolare la loro ECONOMIA di certo non portavano o cmq portavano meno coloro meno produttivi, non credi?!... Inoltre dalle foto sparse per Auschvitz che tra l'altro io HO VISTO DI PERSONA CON I MIEI OCCHI... gli anziani e i bambini morti erano davvero rari, si vedevano più che altro UOMINI...

CITAZIONE
E dobbiamo contare anke qnt morti c'erano sul lavoro e qnt poveri ebrei sono morti mentre lavoravano denutriti e in condizioni penose.. Anke qst morti ( ke nn sono poke) devi contare nella cifra finale.. Lascio a Voi ulteriori commenti

I morti sul lavoro è un altro conto... l'Italia è il paese in Europa che ha il maggior numero di morti sul lavoro, ma mo che è Olocausto pure quello di oggi? rolleyes.gif

Messaggio modificato da *BAD CYBORG* il Oct 1 2007, 09:24 PM


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MajinGogetaSSj4
messaggio Oct 1 2007, 09:31 PM
Messaggio #27


Super Saiyan 2
****** Sayan
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Voto NO... appoggio gran parte di quello che ha detto *BAD CYBORG*, e ho anche reperito una caterva di materiale... ora faccio un breve sunto, perchè è veramente tanto, e domani posterò moolto materiale...


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GOGETA MAGNUS!
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FINALGOKU
messaggio Oct 2 2007, 07:45 AM
Messaggio #28


Super Saiyan 3
******* Sayan
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I dati che ho trovato io sono questi :

http://www.pixem.it/pixshoah/olocausto.htm

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Il revisionismo dell'olocausto sostiene che gli Ebrei morti furono molti meno di 5-6 milioni (in genere, li quantificano nell'ordine

delle decine o centinaia di migliaia), e che la loro morte non fu il frutto di una deliberata politica genocida dei Tedeschi. I

revisionisti ritengono di portare prove e documenti a supporto delle loro tesi, ma la grande maggioranza degli storici ne

contesta il metodo di ricerca e la serenità di giudizio. Costoro ritengono infine che in alcuni casi questo revisionismo

(o "negazionismo")

possa trarre e contemporaneamente dare linfa all'antisemitismo.

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Ma qui mi sembra che il discorso nn sia stato incentrato sul numero delle vittime, ma sul fatto che questo Olocausto sia esistito

o meno: Il termine olocausto (dal greco holos "completo" e kaustos "rogo" come nelle offerte sacrificali) venne introdotto alla

fine del XX secolo per riferirsi al tentativo compiuto dalla Germania nazista di sterminare tutti quei gruppi di persone ritenuti

"indesiderabili".

per me l'olocausto è stata una delle pagine + brutte del libro della storia umana.......


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Ste- Eddy- Sara- Fab- Alex- Max
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goku7
messaggio Oct 2 2007, 08:25 AM
Messaggio #29


Super Saiyan 4
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BAD CYBORG ho capito nn saranno 6 milioni ma resta il fatto ke l'olocausto esiste.. Nn si puo negare qst cosa


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Guest_Majin Re Leonida_*
messaggio Oct 2 2007, 09:07 AM
Messaggio #30


Guests




esiste ke topic e goku e normale le persone ke hanno trovato nelle foibe oppure i campi di concentramento ne sono la prova bastardi tedeschi
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Il SuPeR SaYaN P...
messaggio Oct 2 2007, 11:29 AM
Messaggio #31


Super Saiyan 2
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anche oggi esistono prigioni dove torturano i prigionieri, come Guantanamo in america o quella dove hanno fatto vedere i soldati americani che torturavano gli iracheni, non molto differenti dal lager, cambia solo che qua non li sterminano, ma il resto è uguale


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kekko ssj5
messaggio Oct 2 2007, 12:59 PM
Messaggio #32


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CITAZIONE
I morti sul lavoro è un altro conto... l'Italia è il paese in Europa che ha il maggior numero di morti sul lavoro, ma mo che è Olocausto pure quello di oggi? rolleyes.gif


eh ma c'è una bella differenza sul fatto che muoiano migliaia e migliaia di persone in poki mesi in quanto le fanno lavorare 20 ore al giorno e denutriti e maltrattati come nell'olocausto e 30 o 40 persone morte in anni per incidenti che possono capitare sai?? dry.gif


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Io sono il primo e unico Super Saiyan di 5° livello!


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goku7
messaggio Oct 2 2007, 02:19 PM
Messaggio #33


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CITAZIONE (kekko ssj5 @ Oct 2 2007, 01:59 PM) *
eh ma c'è una bella differenza sul fatto che muoiano migliaia e migliaia di persone in poki mesi in quanto le fanno lavorare 20 ore al giorno e denutriti e maltrattati come nell'olocausto e 30 o 40 persone morte in anni per incidenti che possono capitare sai?? dry.gif

cavolo centra la morte sul lavoro di oggi e qll dei campi di concentramento! BAD CYBORG nn è un paragone da fare


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super_vegeta
messaggio Oct 2 2007, 02:20 PM
Messaggio #34


Super Saiyan Blue
*********** Sayan
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beh c'è stato,xò è stato ingigantito..cmq nn ho votato


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5/03/07-5/03/17 dieci anni sul forum
Io ho viste cose che voi umani non potreste neanche immaginare.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione.
E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
è tempo di morire.
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*BAD CYBORG*
messaggio Oct 2 2007, 02:45 PM
Messaggio #35


Saiyan
**** Androide
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CITAZIONE
BAD CYBORG ho capito nn saranno 6 milioni ma resta il fatto ke l'olocausto esiste.. Nn si puo negare qst cosa
Allora ora trovami dove io ho detto che l'Olocausto NON è esistito... se me lo trovi ti pago quello che vuoi, però me lo devi trovare...

CITAZIONE
eh ma c'è una bella differenza sul fatto che muoiano migliaia e migliaia di persone in poki mesi in quanto le fanno lavorare 20 ore al giorno e denutriti e maltrattati come nell'olocausto e 30 o 40 persone morte in anni per incidenti che possono capitare sai?? dry.gif

In primis non ho fatto un paragone tra le due cose, ma ho soltanto detto che un conto è morire sul lavoro aldilà delle condizioni e un conto è venire sterminati direttamente...

CITAZIONE
esiste ke topic e goku e normale le persone ke hanno trovato nelle foibe oppure i campi di concentramento ne sono la prova bastardi tedeschi
Le foibe non c'entrano nulla con i tedeschi, ma con i comunisti del "maresciallo" Tito... rolleyes.gif
CITAZIONE
cavolo centra la morte sul lavoro di oggi e qll dei campi di concentramento! BAD CYBORG nn è un paragone da fare

Leggi sopra quello che ho risposto ad un altro che mi ha fatto la stessa affermazione... Cmq ripeto che NON ho fatto il paragone, ho soltanto cercato di farvi capire che c'è una bella differenza tra il morire per le pessime condizioni di lavoro e l'essere uccisi in massa... Quindi non venirmi a dire ciò che devo fare o meno, soprattutto quando già io stesso non l'ho fatto...
PS: Cmq forse non sai quante persone vengono sfruttate ( ma sfruttate è poco dato che vengono costrette ai lavori forzati SENZA NEANCHE DORMIRE 24 h su 24 al fine di aumentare il PIL ) nei paesi comunisti ed un esempio sono Birmania, Thailandia, Cina ( i famosi LAOGAI ), ecc. eppure non mi sembra che se ne parli con tanto interesse... chissà come mai... rolleyes.gif


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goku7
messaggio Oct 2 2007, 02:52 PM
Messaggio #36


Super Saiyan 4
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CITAZIONE
Allora ora trovami dove io ho detto che l'Olocausto NON è esistito... se me lo trovi ti pago quello che vuoi, però me lo devi trovare...

Infatti nn ho mai scritto ke tu hai negato l'esistenza dell'Olocausto.. Cmq aldilà se tu hai fatto o no il paragone mi sembra ke sia sbagliato solo il fatto di citarle le morti sul lavoro di oggi, visto ke il topic si pone altre argomentazioni. Credo a mio avviso ke cm dici tu gli altri crimini non vengano presi in considerazione cm quello fascista o nazista solo xke nn hanno avuto un ruolo di primo piano nella storia.

Messaggio modificato da goku7 il Oct 2 2007, 02:53 PM


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kekko ssj5
messaggio Oct 2 2007, 02:56 PM
Messaggio #37


Super Saiyan 4
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CITAZIONE
In primis non ho fatto un paragone tra le due cose, ma ho soltanto detto che un conto è morire sul lavoro aldilà delle condizioni e un conto è venire sterminati direttamente...
appunto e allora non capisco dove volevi arrivare, il fatto ke in italia muoiano delle persone sul lavoro non c'entra col tema del topic, logico ke non è olocausto questo perkè si muore con degli incidenti mentre nell'olocausto era il contrario, sei tu ke alla fine hai messo in mezzo questo fatto e sinceramente ancora non capisco dove volevi andare a parare.

CITAZIONE
PS: Cmq forse non sai quante persone vengono sfruttate ( ma sfruttate è poco dato che vengono costrette ai lavori forzati SENZA NEANCHE DORMIRE 24 h su 24 al fine di aumentare il PIL ) nei paesi comunisti ed un esempio sono Birmania, Thailandia, Cina ( i famosi LAOGAI ), ecc. eppure non mi sembra che se ne parli con tanto interesse... chissà come mai... rolleyes.gif


questo purtroppo accade ma ultimamente, soprattutto della situazione in birmania, se ne sta parlando molto.

comuqnue volevo anke rispondere al fatto ke o tu o majingogeta aveva detto ke le persone uccise erano molto meno di quante erano state dikiarate perkè le loro ceneri inducevano appunto a credere ke fossero molto meno... ma io ho visto delle immagini dove ritrovavano sottoterra centinaia e centinaia di cadaveri, quindi forse saranno meno di 6 milioni le vittime, ma di certo sono anke più di 500mila....


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super_vegeta
messaggio Oct 2 2007, 02:58 PM
Messaggio #38


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io sn giunto alla conclusione ke i crimini nazisti sn stati troppo ingigantiti,mentre altri crimini nn sn stati evidenziati km l'olocausto,ma ke alla fine sn stati tt e 2 crimini.


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5/03/07-5/03/17 dieci anni sul forum
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E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
è tempo di morire.
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MajinGogetaSSj4
messaggio Oct 2 2007, 03:10 PM
Messaggio #39


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Le informazioni seguenti provengono da brani tratti da "L'olocausto allo scanner" di Jürgen Graf, pubblicato nel 1993 da Guideon Burg, versione ridotta della molto più vasta opera dello stesso Graf, intitolata "Der Holocaust Schwindel" (La frode dell'Olocausto)... è un documento che stò diffondendo un pò dappertutto, perchè la gente deve sapere... a mio avviso è validissimo, perchè contiene riferimenti precisi e obbiettivi... è un pò lungo e non ho potuto eliminare alcuna parte perchè è già scritto in forma abbastanza sintetica...inizio subito a postare... fino a quando non lo leggete tutto attentamente, non potete esprimere un giudizio... quindi...

L'Olocausto allo scanner - di Jürgen Graf

Lo Zyklon e le camere di disinfestazione tedesche

L'insetticida Zyklon è stato brevettato nel 1924. Esso è ancora utilizzato per disinfestare i silos, i battelli, etc., ma anche per gassare le tane delle volpi (nel quadro della lotta contro la rabbia). Durante la seconda guerra mondiale è stato utilizzato in molti campi di concentramento, compresi quelli in cui nessuno storico situa camere a gas, e altrove per scopi di disinfestazione.
Si stima che in Germania, durante la guerra, quasi 32 milioni di capi di vestiario siano stati trattati con lo Zyklon B. Questa misura sanitaria ha certamente salvato dalla morte per tifo centinaia di migliaia di persone, fra cui un numero non trascurabile di ebrei prigionieri dei campi di concentramento.

Lo Zyklon era consegnato in un imballaggio stagno, sotto forma di dischi o di pastiglie o di granuli. Polpa di legno o sabbia di diatomee, massa granulosa e bruna, gli servivano da supporto. Il gas si libera al contatto ambientale. La durata di questo processo chimico dipende dalla temperatura dell'aria. Quando il punto di sublimazione, a 25,7•C è raggiunto, occorre circa mezz'ora perché la maggior parte del gas si liberi. In caso di temperatura inferiore, è necessario molto più tempo.
Esaminiamo ora, sulla base di due documenti tedeschi del periodo bellico, come lo Zyklon B era utilizzato.
Per lo spidocchiamento dei vestiti si utilizzavano largamente le camere di disinfestazione costruite dalla DEGESCH (Deutsche Gesellschaft für Schädlingsbekämpfung). Queste camere avevano un volume standard di l0 m3 e venivano chiuse ermeticamente.

I vestiti da spidocchiare erano appesi a listelli o collocati dentro un carrello mobile.
La camera di disinfestazione veniva riscaldata ad una temperatura tra 25 e 35•C. Il gas che si liberava dai granuli di Zyklon era diffuso attraverso un sistema di ventilazione. Lo stesso sistema serviva ad aerare rapidamente la camera per mezzo di aria preriscaldata.

La scatola di Zyklon si apriva automaticamente alla messa in marcia del sistema di ventilazione ed il suo contenuto si riversava in un recipiente; si voleva così evitare che granuli finiti al suolo fossero dimenticati al momento della pulizia della camera poiché essi potevano liberare del gas per ore e danneggiare gli uomini.

Il trattamento col gas durava almeno un'ora, l'aerazione 15 minuti. In seguito si mettevano gli abiti disinfestati all'aria aperta. Le camere erano preparate da personale esperto (vedere F. Puntigam/H. Breymesser/E. Bernfus, Blausäuregaskammern zur Fleckfieberabewehr [letteralmente: camere a gas ad acido cianidrico per la lotta contro il tifo petecchiale], pubblicazione speciale del Reichsarbeitsblatt, Berlino 1943).

La disinfestazione di locali non riscaldabili e non stagni come le case d'abitazione, i battelli, etc., sprovvisti di sistemi di ventilazione si faceva ovviamente con altri metodi. Una disposizione circa l'utilizzazione, pubblicata nel 1942 dal servizio per la sanità del Protettorato di Boemia-Moravia sotto il titolo Richtlinien für die Anwendung von Blausäure (Zyklon) zur Ungeziefervertilgung [Direttive di utilizzazione del cianuro (Zyklon) per la distruzione dei parassiti] descrive come doveva effettuarsi il trattamento con gas di un edificio. Secondo questo testo, la disinfestazione doveva essere intrapresa da una squadra di almeno due uomini addestrati per questo lavoro. Tutti gli specialisti della disinfestazione erano dotati di una maschera antigas, di due filtri speciali contro l'acido cianidrico, di un rivelatore di gas residuo, di una siringa di antidoto e di una autorizzazione scritta. Prima dell'inizio dell'operazione un pannello di segnalazione speciale, contrassegnato da un teschio e redatto in più lingue, doveva essere affisso sulla porta dell'edificio da disinfestare. Un sorvegliante teneva lontane le persone non autorizzate. Secondo lo stesso testo, la parte più pericolosa dell'operazione era l'aerazione, che doveva durare non meno di 20 ore.

Queste disposizioni operative erano state presentate a Norimberga come documento di accusa sotto il contrassegno NI-9912, quando invece ogni osservatore attento avrebbe dovuto notare che le indicazioni che esse davano sulle particolarità dello Zyklon contraddicevano palesemente gli assertori della gassazione in massa di esseri umani.

Il Rapporto Leuchter

L'impossibilità tecnica delle pretese gassazioni e incinerazioni di massa aveva colpito ricercatori come Felderer e Faurisson già dagli anni settanta. Ma, per offrire concrete argomentazioni a confutazione delle teorie sterminazioniste, occorreva uno specialista di camere a gas.

Nel 1988 ebbe luogo a Toronto, in Canada, il processo di appello contro il canadese di origine tedesca Ernst Zündel. Zündel aveva diffuso l'opuscolo "Did Six Million Really Die"? dell'inglese Richard Harwood, opuscolo in cui l'Olocausto veniva contestato. Zündel per questo fatto era stato tratto in giudizio su denuncia di un'organizzazione ebraica di nome «Holocaust Remembrance Association». La querela si fondava su una legge che reprime la «diffusione di false notizie», legge che, prima di allora, non era mai stata applicata: si tratta di una legge inglese del 1275, attraverso la quale i cavalieri potevano tutelarsi contro i versi satirici popolari. Il primo processo Zündel, istruito nel 1985, si concluse con la condanna dell'accusato a 15 mesi di prigione. Successivamente la sentenza fu cassata per numerosi vizi di forma. Nel 1988, Robert Faurisson suggerì a Zündel di rivolgersi all'ingegnere americano Fred Leuchter, responsabile della costruzione delle camere a gas impiegate per l'esecuzione dei criminali in diversi Stati americani. Dopo l'assenso di Zündel, Faurisson prese contatto con questo ingegnere. Leuchter partì per la Polonia nel febbraio 1988 in compagnia di sua moglie Carolyn, del cameraman Jurgen Neumann, del disegnatore Howard Miller e dell'interprete di polacco Tjudar Rudolph, per sottoporre ad un esame minuzioso le pretese camere a gas di Auschwitz-I, di Auschwitz-Birkenau e di Majdanek. L'ingegnere redasse poi una relazione peritale.

Le conclusioni di Leuchter furono inequivocabili: in nessuno dei tre campi vi erano state camere a gas destinate allo sterminio di esseri umani. Le sole vere camere a gas esistite erano state le camere di disinfestazione destinate allo sterminio dei pidocchi.

La dimostrazione di Leuchter si basava su tre punti:

1. Le «camere a gas» non erano state costruite per uccidere esseri umani e comunque per questo uso non avrebbero mai potuto funzionare. Esse non erano stagne, di modo che il gas mortale avrebbe continuato ad espandersi all'esterno. Mancavano meccanismi di diffusione del gas, così come dispositivi capaci di riscaldare le camere. Infine, gli impianti d'aerazione che vi si trovavano erano insufficienti. La ventilazione della «camera a gas» del Krema I, per esempio, non era assicurata che da un lucernario; il gas si sarebbe immediatamente sparso raggiungendo l'infermeria delle SS, situata di fronte alla «camera a gas», uccidendo pazienti e medici. Si può supporre che sarebbe ristagnata nelle camere per una settimana, dopo ogni gassazione, una quantità di Zyklon sufficiente per spedire all'altro mondo chiunque fosse entrato. Le maschere antigas non avrebbero offerto sufficiente protezione. Le «camere a gas» erano in realtà degli obitori. Quella del Krema fu trasformata più tardi in rifugio antiaereo.

2. I forni crematori esistenti, d'altra parte, non avrebbero potuto bruciare che una minima frazione delle pretese vittime e le «fosse d'incinerazione» erano pura fantasia.

3. Leuchter e la sua équipe hanno prelevato dei campioni di calcina sia dalle «camere a gas» che da una camera di disinfestazione. Bisogna sapere che [in virtù del legame tra lo ione Cn con gli atomi di ferro del calcestruzzo] il cianuro permane nella calcina e nei mattoni per secoli sotto forma di insolubile ferrocianuro. Mentre il campione prelevato nella camera di disinfestazione presentava ancora, dopo 44 anni, un tenore di cianuro piuttosto elevato, le tracce di cianuro presenti nei campioni prelevati nelle «camere a gas» erano infime, persino nulle. Che si siano trovati tali residui in qualche campione si spiega, secondo Leuchter, col fatto che questi locali erano stati disinfestati una o più volte. Bisogna dire tuttavia che Germar Rudolf, in un'opera recente (Gutachten über die Bildung und Nachweisbarkeit von Cyanidverbindungen in den «Gaskammern» von Auschwitz, Media World, Box 62, Uckfield, E. Sussex, 1993) propone un'altra spiegazione: si tratta di un fenomeno chimico naturale. In una fattoria della Baviera sono stati rilevati residui di cianuro più abbondanti che nelle pretese camere a gas di Birkenau (G. Rudolf, op. cit., pp. 85 e 93).

A ulteriore garanzia la prova del cianuro non è stata effettuata da Leuchter, ma da un dottore in chimica, di nome James Roth, che non aveva alcuna idea della provenienza dei campioni.

Se il rapporto Leuchter fosse stato confutabile, gli sterminazionisti avrebbero immediatamente ingaggiato i migliori chimici ed ingegneri col compito di realizzare una controperizia. Ma nessun chimico e nessun ingegnere hanno effettuato una tale controperizia. Esistono due tentativi di confutazione, l'uno del francese Jean-Claude Pressac (Auschwitz: Technique and Operation of the Gas Chambers, Beate Klarsfeld Foundation, 515 Madison Avenue, New York, 1989; l'opera stampata in soli 1000 esemplari non si trova in libreria e non contiene, malgrado il titolo, alcun dato sul funzionamento delle camere a gas) e l'altro del tedesco Werner Wegner (essa figura nell'antologia Die Schatten der Vergangenheit, di Backes/Jesse/Zitelmann, Propyläen, 1990). Questi due tentativi non hanno alcun senso. Udo Walendy li analizza punto per punto nel numero 50 della rivista Historische Tatsachen. Faurisson ha esposto in dettaglio nel numero 3 della Revue d'histoire révisionniste (B. P. 122, 92704 Colombes Cedex) che ha nel frattempo cessato di essere pubblicata a causa della repressione in Francia come Pressac, nella sua opera monumentale, porti acqua al mulino dei revisionisti.

Le prove del cianuro sono già state rifatte due volte; la prima dall'Istituto di perizie medico-legali di Cracovia su richiesta del Museo di Auschwitz, e la seconda dal chimico tedesco Germar Rudolf. Quest'ultimo giunse nel suo studio molto approfondito alle stesse conclusioni di Leuchter, dal quale dissente su qualche punto secondario.

I chimici polacchi hanno scoperto nei campioni provenienti dalle «camere a gas» dei residui di cianuro ancora più insignificanti di quelli rilevati dal dottor Roth; per evitare delle risultanze troppo imbarazzanti essi hanno prelevato i campioni di paragone nelle camere di disinfestazione i cui muri erano stati imbiancati ma, ciò nonostante, vi hanno trovato dei residui di cianuro ben superiori a quelli che avevano rilevato nei campioni delle «camere a gas».

Tutti gli studi relativi al funzionamento delle camere a gas ed alla capacità dei crematori possono essere rifatti in qualunque momento. Basta inviare in Polonia una squadra composta da chimici, ingegneri e specialisti della cremazione, filmare le loro ricerche e presentarle all'opinione pubblica mondiale.

(N.B.: Nel 1988 al suo processo di appello, Ernst Zündel è stato condannato a 9 mesi di prigione; è stato lasciato in libertà a condizione che non si occupasse più dell'Olocausto. Zündel ha presentato ricorso in appello contro questa sentenza presso la Corte Suprema, la più alta giurisdizione del Canada, che lo ha del tutto prosciolto nell'agosto del 1992, 4 anni e mezzo più tardi.)

Propaganda di guerra

Il 22 marzo 1916 il Daily Telegraph annunciava che gli austriaci e i bulgari avevano gassato 700.000 serbi. Noi non sappiamo se allora i lettori del giornale britannico si siano lasciati abbindolare, ma certamente a guerra finita erano in pochi a credere alla gassazione di 700.000 serbi.

Il 2 agosto 1990 le truppe irachene invadevano il Kuwait. Gli USA tentarono di convincere l'ONU ad intervenire militarmente per liberare l'emirato, ma si trovarono ad urtare contro le resistenze dell'organizzazione. L'atteggiamento dell'ONU mutò però di colpo quando, in ottobre, una ragazza e un chirurgo kuwaitiani, in lacrime, descrissero davanti ad una commissione per i diritti dell'uomo come i barbari iracheni si fossero scatenati contro l'ospedale della città occupata: essi avevano fracassato le incubatrici e gettato i bambini sul pavimento dove li avevano lasciati morire miseramente. Questa testimonianza sollevò l'indignazione del mondo intero e contribuì largamente al successo dei sostenitori della soluzione militare. Poi, nel marzo 1992, l'impostura andò in pezzi: la storia delle incubatrici era stata escogitata da un'agenzia pubblicitaria di New York alla quale l'Emiro del Kuwait aveva versato 10 milioni di dollari. Il chirurgo non era un chirurgo e la giovane «testimone» era la figlia di un diplomatico kuwatiano in servizio negli Stati Uniti. Tutti e due avevano «provato», per più giorni, la loro «testimonianza oculare», e seguito dei corsi di lingua inglese che erano stati loro espressamente impartiti.

Contrariamente alle invenzioni propagandistiche della prima guerra mondiale e della guerra del Golfo, quelle partorite dalla seconda guerra mondiale sono divenute «verità» storiografiche, e ciò perché ad esse sono legati immensi interessi politici e finanziari.

I primi rapporti sullo «sterminio» degli ebrei apparvero nel 1942 su giornali controllati dai sionisti come il New York Times, ed erano ispirati, secondo ogni verosimiglianza, dal Congresso mondiale ebraico (vedere A. Butz, The Hoax of the 20th Century). L'obiettivo principale di questa propaganda dell'orrore era senza dubbio quello di dimostrare ai governi e alla pubblica opinione degli Stati alleati la necessità di una patria-rifugio per il popolo ebraico.

Arthur Butz, in The Hoax of the Twentieth Century, traccia la genesi della leggenda del secolo. Oltre alle camere a gas, tutti i metodi di sterminio furono via via descritti sulle colonne del New York Times. Il 30 giugno 1942 fu la volta di un «edificio delle esecuzioni», dove quotidianamente 1.000 ebrei venivano fucilati; il 7 febbraio 1943 è la volta di non meglio descritti «centri per l'avvelenamento del sangue». Mentre l'edificio delle esecuzioni e i centri di avvelenamento svanivano prima della fine del conflitto, migliore sorte ebbero le «celle di esecuzione a vapore». Esse fecero ancora apparizione al processo di Norimberga. Il 14 dicembre 1945, a Norimberga, fu messo a verbale quanto segue:

«Tutte le vittime dovevano levarsi i vestiti e le scarpe che erano in seguito raccolte, dopo di che le vittime tutte, donne e bambini in testa, erano spinte nelle camere della morte []. Appena le camere erano state riempite, esse venivano chiuse ermeticamente e vi si introduceva del vapore []. I rapporti ricevuti permettono di stimare che parecchie centinaia di migliaia di ebrei sono stati sterminati a Treblinha» (documento di Norimberga PS-3311).

Settantacinque giorni più tardi, però, il tribunale aveva già dimenticato le camere a vapore: di colpo si parlò delle camere a gas di Treblinka. È dunque soltanto a guerra finita che si trova l'accordo sulla forma definitiva della leggenda.

Le fosse incandescenti di Elie Wiesel

In Legends of Our Time (New York, Avon Books, 1968, pp. 177-78), Elie Wiesel scriveva questo:

«Ogni ebreo, ogni parte di lui, dovrà procurarsi una zona di odio - un odio sano e virile - per ciò che il tedesco personifica e per ciò che è trasmesso nel tedesco. Agire altrimenti sarà tradire i morti».

Nel 1986 Elie Wiesel si vedeva consegnare il premio Nobel per la pace su proposta, come è noto, di 83 deputati del Bundestag. L'attribuzione di questo premio, pensavano i parlamentari, avrebbe costituito un grande incoraggiamento per tutti quelli che si impegnano in favore del processo di riconciliazione.

Nato nel 1928, Elie Wiesel fu internato ad Auschwitz dall'aprile 1944 al gennaio 1945. In "La Nuit", la sua «testimonianza» apparsa nel 1958, egli non fa parola delle camere a gas (attenzione: le camere a gas appaiono però all'improvviso nella versione tedesca, Die Nacht zu begraben, Elischa, traduzione di Curt Meyer-Clason, pubblicata dalle edizioni Ullstein; ogni volta che nel testo originale appariva il termine «forno crematorio», Meyer-Clason traduceva con «camere a gas»). Wiesel non ha dunque potuto vedere le camere a gas, non più di quanto ne abbia sentito parlare, altrimenti le avrebbe certo menzionate.

In mancanza delle camere a gas, Wiesel ha visto ciò che, a parte lui, nessun altro ha visto:

«Non lontano da noi delle fiamme uscivano da un fosso, delle fiamme gigantesche: vi si bruciava qualcosa. Un camion si avvicinò al buco e vi versò il suo carico: erano dei bambini: dei neonati! Si, io lo avevo visto, l'avevo visto con i miei occhi... Dei bambini nelle fiamme. (È dunque strano se dopo quel momento il sonno fugge i miei occhi?)»
«Ecco dunque, noi andiamo: un poco più lontano si trovava un altro fosso, più grande, per gli adulti.[...] "Padre", gli dissi, "se è così, io non voglio più attendere. Io andrò verso i fili spinati elettrificati; è meglio che agonizzare per ore nelle fiamme".»


Ma l'interminabile agonia fra le fiamme fu risparmiata a Elie Wiesel senza che egli avesse il tempo di ricorrere ai fili elettrificati, perché:

«La nostra colonna non aveva che da superare una quindicina di passi. Io mi mordevo le labbra perché mio padre non sentisse il tremito delle mie mascelle. Dieci passi ancora. Otto, sette. Camminiamo lentamente, come dietro ad un carro funebre, verso la nostra sepoltura. Quattro passi, tre passi: essa era là ora, vicino a noi, la fossa e le sue fiamme. Raccoglievo tutte le mie forze per saltare fuori dalla fila e gettarmi sui fili spinati: in fondo al mio cuore davo gli addii a mio padre, all'universo intero e, mio malgrado, delle parole si formavano e si presentavano in un mormorio alle mie labbra: "Ytgodal veyitkadhach, chmè raba..." Che il suo nome sia elevato e santificato... il mio cuore stava per scoppiare. Ecco, io mi trovavo di fronte all'Angelo della morte. [...] No. A due passi dalla fossa, ci venne ordinato di girare a sinistra e ci si fece entrare in una baracca» (La Nuit, Editions de Minuit, 1958 pag. 57-60).

In prossimità della fine della guerra, dunque, oltre alle camere a gas la propaganda parlava di altri metodi di sterminio. Uno di questi consisteva nel bruciare le persone vive. Questa variante del mito dello sterminio si è mantenuta viva nell'ambiente ebraico fin verso il 1960. Come dice R. Faurisson, Elie Wiesel doveva scegliere fra due menzogne della propaganda alleata, e si premurò di scegliere la peggiore.

Belzec o il campo di sterminio fantasma

Situato in Polonia, il campo di Belzec (da non confondersi con quello di Bergen-Belsen) fu, secondo la storiografia ufficiale, al terzo posto fra i campi di sterminio: 600.000 ebrei vi sarebbero stati gassati.

La storia di Belzec è una versione in miniatura dell'insieme della leggenda dell'Olocausto, per cui vale la pena di presentarla in modo relativamente particolareggiato.

Belzec fu aperto nel marzo 1942. Esso serviva da campo di transito per gli ebrei diretti in Russia. Poco dopo l'apertura del campo corsero voci sui massacri che vi si sarebbero perpetrati. Il revisionista italiano Carlo Mattogno approfondisce queste voci nel suo studio "Il mito dello sterminio ebraico", Sentinella d'Italia, 1985.-

Prima variante: gli ebrei erano spinti in una baracca dove si dovevano tenere in piedi su di una placca metallica attraverso la quale si faceva passare una corrente elettrica mortale (riportato nel dicembre 1942 dal giornale del governo polacco in esilio Polish Fortnightly Review).

Seconda variante: gli ebrei venivano fucilati, e quelli che non lo erano venivano gassati o uccisi con l'elettricità (dichiarazione fatta dal comitato d'informazione interalleato il 19 dicembre 1942).

Terza variante: gli ebrei erano uccisi dal calore dentro un forno elettrico. È ciò che afferma Abraham Silberschein (Die Judenausrottung in Polen, Ginevra, agosto 1944).

Quarta variante: descritta da Stefan Szende, dottore in filosofia, nel suo libro Der letzte Jude aus Polen (Europa-Verlag Zurich/New York, 1945, p. 290 e segg.):

«La macina per uomini comprende uno spazio di circa sette chilometri di diametro. Questa zona è protetta da filo spinato e da ogni tipo di dispositivo di sicurezza. Nessuno ha il permesso di avvicinarsi a questa zona. Nessuno ha il permesso di lasciare questa zona [...]. Si prende loro tutto [...] Gli oggetti erano accuratamente classificati, inventariati e naturalmente messi al servizio della razza dei signori. Per sottrarsi a questo lavoro complicato e lungo tutti gli uomini in fila furono lasciati nudi. Gli ebrei nudi venivano condotti in sale gigantesche. Queste sale potevano contenere parecchie migliaia di persone per volta. Esse non avevano finestre, erano in metallo ed il loro pavimento era mobile.
Il pavimento di queste sale scendeva con le migliaia di ebrei dentro un bacino pieno di acqua, posto al di sotto, in modo tale che tuttavia le persone in piedi sulla placca metallica non erano completamente immerse.
Quando tutti gli ebrei in piedi sulla placca metallica avevano già l'acqua ai fianchi, si faceva passare nell'acqua una corrente ad alta tensione. Dopo qualche istante tutti gli ebrei, a migliaia alla volta, erano morti.
Poi il pavimento di metallo si alzava fuori dall'acqua. I cadaveri dei suppliziati vi giacevano sopra. Un'altra linea elettrica veniva attivata e la placca metallica si trasformava in una bara crematoria, scaldata al calor bianco, fino a che tutti i cadaveri erano ridotti in cenere.
Potenti gru sollevavano allora la gigantesca bara crematoria e si evacuavano le ceneri. Dei grandi camini di officina evacuavano il fumo. Il processo era compiuto.
Il treno seguente attendeva già con i nuovi ebrei davanti all'entrata del tunnel. Ciascun treno portava da 3.000 a 5.000 ebrei, talvolta anche di più. C'erano dei giorni in cui la linea di Belzec aveva portato venti di questi treni ed anche di più. La tecnica moderna trionfava nella regia nazista. Il problema dell'esecuzione di milioni di uomini era risolto».


Quinta variante: gli ebrei erano fulminati nelle docce elettriche e poi trasformati in sapone. Questa versione è fornita da Simon Wiesenthal:

«Le persone, schiacciate le une contro le altre, incalzate dalle SS, dei lettoni e degli ucraini, entravano correndo dalla porta aperta nei "bagni". Questi potevano contenere 500 persone alla volta. Il pavimento dei bagni era in metallo e le docce pendevano dal soffitto. Quando i bagni erano pieni le SS inviavano una corrente ad alta tensione, 5.000 volt, sulla placca metallica. Contemporaneamente le docce spruzzavano acqua. Un grido breve e l'esecuzione era terminata. Un ufficiale medico delle SS, il dottor Schmidt, constatava la morte delle vittime dalla finestrella, si apriva la seconda porta, "la squadra dei cadaveri" entrava e portava via rapidamente i morti. C'era di nuovo il posto per i 500 seguenti» (Der neue Weg, Vienna, n• 19-20, 1946).

Secondo Simon Wiesenthal, i cadaveri delle vittime non venivano «ridotti in cenere con delle resistenze di cremazione scaldate al calor bianco» come dichiara Stefan Szende; i carnefici ne facevano del sapone con la marca RIF, «Rein Judisches Fett», «puro grasso ebreo». N.B.: RIF significava «Reichsstelle fur industrielle Fettversorgang»: «Servizio di approvvigionamento industriale di materie grasse del Reich»):

«Nell'ultima settimana di marzo (1946), la stampa romena annunciò una notizia straordinaria: nella piccola città di Folticeni si sono solennemente sotterrate al cimitero giudaico, durante una cerimonia di inumazione conforme alle regole, 20 casse di sapone [] Le casse portavano la marca RIF - Rein Judisches Fett [...] È alla fine del 1942 che fu pronunciata per la prima volta l'espressione «trasporto di sapone»! Avveniva nel Governatorato Generale e la fabbrica era in Galizia, a Belzec: 900.000 ebrei furono utilizzati come materia prima in questa fabbrica dall'aprile 1942 al maggio 1943 [...] Il mondo culturale non può concepire il piacere con il quale i nazisti e le loro donne contemplavano questo sapone. Essi vedevano in ciascun pezzo di sapone un ebreo che era stato fatto sparire per incanto e si era anche impedita la crescita di un secondo Freud, Ehrlich o Einstein. [...] L'inumazione del sapone in una cittadina romena ha qualcosa di soprannaturale. Il dolore stregato che alberga in questo piccolo oggetto d'uso quotidiano spacca il cuore già pietrificato dell'uomo del XX secolo. Nell'era atomica, il ritorno alla oscura cacina medioevale delle streghe fa l'effetto che può fare un fantasma. E però è la verità!» (Der neue Weg, Vienna, n•17/18, 1946).

Sesta variante: gli ebrei erano assassinati mediante la calce viva. Questa versione è dovuta al polacco, non ebreo, Jan Karski, autore del libro Story of a Secret State edito nel 1944 (Houghton Miffling, Boston, The Riverside Press, Cambridge), pubblicato in francese nel 1948 col titolo Mon Témoignage devant le monde (edizioni S.E.L.F., Parigi), dal quale estraiamo il passaggio che segue (cito in R. Faurisson, Réponse à Pierre Vidal-Naquet, 1982, p. 44):

«Il pavimento del treno [che trasportava gli ebrei] era stato ricoperto di uno spesso strato di polvere bianca, calce viva. Tutti sanno quello che succede quando si versa dell'acqua sulla calce [...] Stava arrivando il crepuscolo quando i 45 vagoni (io li avevo contati) furono pieni. Il treno con il suo carico di carne torturata vibrava e urlava come fosse indemoniato».

Settima variante: gli ebrei erano uccisi per mezzo dello Zyklon che era introdotto nei locali delle docce grazie ad un sistema di tubi. È questa versione che decise di propendere un tribunale tedesco nel 1965, ai tempi del processo di Belzec, versione seguita anche da Adalbert Rückerl, ex-direttore dell'Ufficio Centrale di Ludwigsburg incaricato dell'informazione sui criminali nazisti, nel suo libro Nationalsozialistische Vernichtungslager im Spiegel Deutscher Strafprozesse (Deutscher Taschenbuchverlag, 1977 p.133). Il tribunale e il signor Rückerl precisano che in capo a qualche settimana si è poi passati ai gas di scappamento. É stata necessaria qualche settimana perché le SS si accorgessero che i granuli di Zyklon rifiutavano di passare per i tubi.

Ottava variante: gli ebrei erano assassinati dai gas di scappamento dei motori Diesel. Noi citiamo qui un passaggio del Rapporto Gerstein, rapporto che passa, con la «confessione» di Höss, come la prova più importante dell'Olocausto. L'ufficiale delle SS del Servizio Sanità Kurt Gerstein si arrese alle truppe della Prima Armata Francese che occupavano il Wurttemberg nell'aprile 1945 e, prima di suicidarsi in prigione nel luglio dello stesso anno, rese la sua confessione, o più esattamente le sue sei confessioni, poiché, come il francese Henri Roques [nonché, in precedenza, Carlo Mattogno] ha brillantemente dimostrato nella sua tesi di laurea, non esistono del Rapporto Gerstein meno di sei versioni, che divergono talvolta considerevolmente fra loro. Secondo le sue sei deposizioni, Gerstein visitò Belzec e Treblinka nell'agosto 1942. A suo avviso, secondo una delle versioni della sua «confessione», 25.000.000 di persone [!!??] furono gassate. A Belzec, da 700 a 800 persone si ammucchiavano in una camera a gas di 25 mq, cioè da 28 a 32 persone per metro quadrato (ed è un ingegnere che lo afferma). Il ricordo di un mucchio di scarpe di detenuti assassinati che poteva raggiungere, secondo certe versioni, un'altezza da 35 a 40 metri, corona questa testimonianza, che figura peraltro in pressoché tutti i manuali scolastici ed in tutti i libri di storia. Ecco un estratto di una delle sei confessioni (André Chelain, Faut-il fusiller Henri Roques?, Polémiques, Ogmios Diffusion, 1986, pp. 90-91; il libro di Chelain contiene il testo completo della tesi di Roques Les «confessions» de Kurt Gerstein. Etude comparative des différentes versions. Etude critique):

«Le camere si riempiono, "Caricate bene", ha ordinato il capitano Wirth. Essi stanno gli uni sui piedi degli altri. Da 700 a 800 esseri umani in 25 mq, in 45 metri cubi [...] Le porte si chiudono.
Durante questo tempo gli altri attendono fuori nudi [...] Ma la macchina diesel non si avvia [...].
Wirth arriva. Si vede che gli spiace che ciò succeda proprio oggi quando io sono presente. Si, io vedo tutto ed ascolto tutto! Il mio orologio ha tutto ben registrato, 50 minuti, 70 minuti - il diesel non parte; le persone attendono in queste camere invano. Le si sentono piangere e singhiozzare "come alla sinagoga", nota il professore Pfannenstiel che ha messo l'orecchio contro la porta di legno [...].
Dopo due ore e quarantanove minuti- il mio cronometro lo ha registrato - il diesel parte. Fino a questo momento questi esseri umani vivono nelle camere già riempite: 4 camere per 750 uomini ciascuna, 45 metri cubi ciascuna.
Passano 25 minuti. È vero che molti sono già morti: si vede attraverso la piccola finestrella illuminando un istante la camera con la luce elettrica [...].
28 minuti più tardi sono rari quelli che vivono ancora. Infine dopo 32 minuti tutti sono morti; [...]»


Per inspiegabili ragioni gli storici preferiscono il Rapporto Gerstein alle altre sette varianti.

Il gas di scappamento dei motori diesel contiene una modesta percentuale di ossido di carbonio (vedere Friedrich Paul Berg, in Ernst Gauss, Grundlagen zur Zeitgeschichte, Grabert, 1994). I prigionieri nella camera a gas così affollata sarebbero morti asfissiati molto prima che l'ossido di carbonio avesse esercitato i suoi effetti. Si tralascia inoltre di considerare che un motore a benzina sarebbe stato uno strumento di morte molto più efficiente di un motore diesel. In realtà, se avessero voluto gassare persone in grande numero, i tedeschi non avrebbero evidentemente utilizzato un motore, ma uno dei tanti gas tossici di produzione industriale. Ci si trova dunque di fronte ad una flagrante contraddizione: il genio tecnico che si attribuisce ai tedeschi e che doveva loro permettere di uccidere milioni di persone all'insaputa del mondo e senza lasciare la minima traccia è incompatibile con la stupidità di cui avrebbero dato prova nella messa in opera del criminale progetto scegliendo , fra tutte le armi possibili, la meno efficace.

Ma prescindendo dalle «tecniche di sterminio» quali prove abbiamo dell'assassinio di 600.000 persone a Belzec?
Un'ispezione sul sito del vecchio campo di Belzec non è di alcun aiuto poiché non vi si trova che un prato, e niente altro.
Non possediamo un solo documento al riguardo. Si risponde che i nazisti avrebbero sempre trasmesso oralmente gli ordini concernenti gli assassinii.

Non si sono trovate fosse comuni. Si risponde che i nazisti avrebbero bruciato i cadaveri.

Anche i resti delle 600.000 vittime sono però spariti. Si risponde che i nazisti avrebbero disperso le ceneri. Non ci si spiega però che cosa sia avvenuto delle ossa; la maggior parte delle persone ignora che le ossa, e a maggior ragione i denti, non bruciano che parzialmente, e che essi devono essere macinati.

Delle camere a gas non è restata che l'ombra. Si risponde che i nazisti avrebbero fatto saltare le camere a gas ed avrebbero sgomberato le macerie.

Belzec è assolutamente assente dalle statistiche del SIR di Arolsen, nelle quali il campo di concentramento di Neuengamme, per esempio, figura esattamente con 5.780 decessi provati - i morti di Belzec non sono stati registrati da nessuna parte.
Non ci sono più testimoni oculari sopravvissuti. Uno solo dei 600.000 ebrei deportati a Belzec, un certo Rudolf Reder, è sopravvissuto nel campo, ma è deceduto negli anni Sessanta.

Quali prove abbiamo allora dei 600.000 assassinati di Belzec?
Nessuna. Non la minima prova.


Treblinka, un'offesa alla ragione

Il secondo campo di sterminio per numero di vittime, secondo gli sterminazionisti, fu Treblinka, situato a nord-est di Varsavia. Anche laggiù non è restata traccia delle vittime (800.000 allo stato attuale delle ricerche storiche ufficiali; nel 1946 si era arrivati fino a tre milioni).

Nei fatti e per la verità Treblinka era, come Sobibor e Belzec, un semplice campo di transito. Dopo la repressione dell'insurrezione nel ghetto di Varsavia nella primavera del 1943, i sopravvissuti furono inviati, via Treblinka, sia in altri ghetti sia in campi di lavoro.

Secondo il libro di Adalbert Rückerl sui «campi di sterminio», c'erano in tutto a Treblinka da 35 a 40 SS. Come potevano questi 35 o 40 uomini gassare quotidianamente parecchie migliaia di ebrei? Perché erano aiutati da 500 a 1.000 lavoratori ebrei (Rückerl, 212). Questi lavoratori ebrei erano muniti di fruste che rafforzavano la loro autorità. Essi sapevano che sarebbero stati presto o tardi gassati a loro volta, ma non venne loro giammai l'idea di usare le loro fruste contro le 35-40 SS, che essi aiutavano invece a massacrare ogni giorno fino a 10.000 loro correligionari! Anche questi ultimi si mostravano assai disponibili. L'accusato Suchomel ha affermato nel corso del processo di Treblinka a Düsseldorf che essi: «entravano nelle camere a gas nudi ed in buon ordine» (Frankfurter Allgemeine Zeitung, 2 aprile 1965).

Il film di Claude Lanzmann, Shoah - 9 ore e mezzo di proiezione - è, secondo la prefazione del libro dallo stesso titolo, che contiene l'insieme dei dialoghi del film, un documento capitale poiché, scrive Simone De Beauvoir, «[...] Noi abbiamo letto, dopo la guerra, quantità di testimonianze sui ghetti, sui campi di sterminio; siamo sconvolti. Ma, vedendo oggi lo straordinario film di Claude Lanzmann ci accorgiamo che non sapevamo nulla. Malgrado tutte le nostre conoscenze, I'orribile esperienza restava distante da noi. Per la prima volta la viviamo nella testa, nel cuore, nella carne. Diventa nostra [...]». Da parte sua, Pierre Vidal-Naquet considera Shoah «un grandioso film storico» e «una grande opera storica» (Les Assassins de la mémoire, edizioni La Découverte, Parigi, 1987, pp. 143 e 149). Citiamo qui un breve estratto della conversazione che si svolge fra il regista e il parrucchiere di Treblinka Abraham Bomba (Shoah, edizioni Fayard, 1985, p. 143 e seg.):

Lanzmann: E la camera a gas?

Bomba: Non era grande, era 4 metri per 4 circa [...] all'improvviso giunge un Kapò : «Parrucchiere, dovete fare in modo che tutte le donne che entrano qui credano di andare semplicemente a tagliarsi i capelli, fare una doccia e che in seguito usciranno.» Ma noi sappiamo già che non si esce da questo luogo.

Lanzmann: E subito esse arrivavano?

Bomba: Si, esse entravano.

Lanzmann: Come erano?

Bomba: Erano svestite, tutte nude, senza abiti, senza niente [...].

Lanzmann: C'erano degli specchi?

Bomba: No, niente specchi, dei banchi, niente sedie, solamente dei banchi e sedici o diciassette parrucchieri... [...]

Lanzmann: Quante donne trattavate in una infornata?

Bomba: In una infornata... circa... da sessanta a settanta donne.

Lanzmann: E in seguito si chiudevano le porte?

Bomba: No, quando si era finito col primo gruppo entrava il seguente [...].

Si trovavano dunque in una camera di 4 metri per 4, 16 o 17 parrucchieri, 60 o 70 donne nude e dei banchi!
Se si tratta di un «documento capitale sullo sterminio degli ebrei», di un «grandioso film storico» e di una «grande opera storica», non si ha forse il diritto di interrogarsi sulla qualità delle altre prove?

Nell'agosto 1992 la Polish Historical Society (91 Strawberry Hill Avenue, Suite 1038, Stanford, CT 06902, USA), ha riunito una documentazione tra le più voluminose che smonta radicalmente l'immagine del «campo di sterminio» di Treblinka. Fermiamoci sui punti seguenti:

A - La propaganda relativa allo sterminio cominciò dopo la costruzione del campo di transito di Treblinka nel luglio 1942 (il campo di lavoro di Treblinka era stato aperto fin dal 1941). I metodi seguenti di uccisione apparvero nella propaganda durante la guerra e anche dopo accanto ai massacri coi gas di scappamento dei motori diesel: gassazione con lo Zyklon trattamento con vapori ustionanti; asfissia nella camera di decompressione; elettroesecuzione; fucilazione; mitragliamento.

B - I presunti massacri col gas di scappamento dei motori diesel sono materialmente impossibili. La Society rinvia al fatto che nel 1988, a Washington, un treno funzionante con motore diesel restò bloccato in un tunnel; esso si riempì immediatamente di fumi e trascorsero 40 minuti prima della liberazione senza che uno solo dei 420 passeggeri subisse danni di sorta.

C – Treblinka si trovava a 240 km da un'importante linea ferroviaria, a 270 da una grande strada e a 800 dal villaggio più vicino. Non vi si sarebbe potuto nascondere il massacro per più di una settimana. Nell'aprile 1943 il governo polacco in esilio situava il «campo di sterminio» 40 km più a nord, nel cuore di una zona boscosa, in un luogo chiamato «Treblinka III», ma, in seguito, rinunciò tacitamente a questa versione.

D - Ex detenuti di Treblinka hanno disegnato del campo una quarantina di piante che si contraddicono grossolanamente fra loro. Le «camere a gas» in ogni disegno cambiano di posto.

E - Udo Walendy ha personalmente menzionato 44 di queste «camere» sulla rivista Historische Tatsachen. L'Armata Rossa ha completamente distrutto Treblinka con le bombe ed i proiettili di artiglieria, per poter affermare in seguito che i nazisti avevano cancellato tutte le tracce del loro abominio.

F - Anche dopo secoli si possono riconoscere con buone foto aeree i luoghi dove sono stati praticati scavi nel passato, e questo ha permesso preziose scoperte archeologiche. Auschwitz e Treblinka sono stati fotografati dagli aerei da ricognizione alleati. Le foto di Treblinka mostrano un solo scavo di 66 metri per 5 (e profondo 3 metri, secondo fotografie realizzate nel 1944 da una commissione ebreo-sovietica) che avrebbe potuto contenere al massimo 4.000 cadaveri. Poiché centinaia di migliaia di ebrei sono passati da Treblinka e poiché le condizioni di trasporto erano sovente drammatiche, la cifra di 4.000 vittime entra nel dominio del possibile. Di questi cadaveri comunque nella fossa non è stata trovata traccia.

Questa documentazione - al cento per cento revisionista - è stata raccolta da americani di origine polacca, il cui paese di origine ha terribilmente sofferto sotto il nazional-socialismo. Questi uomini insieme ad un numero crescente di ricercatori della stessa Polonia, privilegiano la verità storica sulla persistente propaganda di guerra contro il nemico di ieri.

Majdanek: nessuna, tre oppure sette camere a gas?

Majdanek: nessuna, tre oppure sette camere a gas?
Quanti morti vi furono a Majdanek?
1,5 milioni secondo una commissione sovieto-polacca (1944);
1,38 milioni secondo Lucy Dawidowicz (The War against the Jews, Penguin Books, 1987, p. 191);
360.000 secondo Lea Rosh e Eberhard Jäckel (Der Tod ist ein Meister aus Deutschland, Hoffmann und Campe, 1991, p. 217);
250.000 secondo Wolfgang Scheffler (Judenverfolgung im Dritten Reich, Colloquium Verlag, 1964, p. 40);
50.000 secondo Raul Hilberg (La Destruction des Juifs d'Europe; è vero che Hilberg non parla che delle vittime ebree, cifra fornita nel 1961 e ripetuta nel 1985).

Quante erano le camere a gas a Majdanek?

Nessuna, secondo la celebre lettera dell'ebreo Martin Broszat, pubblicata il 19 agosto 1960 dal Die Zeit: Majdanek non figura nell'elenco dei campi dotati di camere a gas;

Sette, secondo la Deutsche Volkszeitung del 22 luglio 1976;

Sette ancora secondo il giornale televisivo dell'ARD del 5 ottobre 1977: «Si deduce dai documenti delle SS che qui, nelle sette camere a gas [...]»;

«Almeno tre», secondo la sentenza del processo di Majdanek a Düsseldorf.

Secondo il rapporto della commissione sovieto-polacca del 1944, 18.000 persone furono gassate a Majdanek il 3 novembre 1943 al suono di un valzer di Strauss. Quando l'impossibilità tecnica di questa asserzione è divenuta troppo evidente si è mutato il massacro col gas in un massacro per fucilazione.

Le camere a gas dei campi dell'Ovest

Nei primi anni del dopoguerra si dava per scontato che pressoché tutti i campi di concentramento fossero dotati di una o più camere a gas. Noi citiamo qui una «testimonianza oculare» sulla camera a gas di Buchenwald (Abbé Georges Hénocque, Les Antres de la Bête, G. Durassie et Cie, Parigi, 1947, citato da R. Faurisson, Mémoire en Défense, 1980, p. 192 e seg.):

« [...] All'interno i muri erano lisciati, senza fessure e come verniciati. All'esterno si vedevano, al lato dello stipite della porta, 4 bottoni messi uno sopra l'altro, uno rosso, uno giallo, uno verde, uno bianco.
Tuttavia un dettaglio mi preoccupava: non capivo come il gas potesse scendere dai fori del doccino fino in basso. La stanza in cui mi trovavo era costeggiata da un corridoio. Vi entrai e là vidi un enorme tubo che le mie due braccia non arrivavano a contornare completamente e che era ricoperto, per lo spessore di un centimetro circa, di gomma.
A lato, una manovella che si girava da sinistra a destra, liberava l'arrivo del gas. Con una forte pressione esso discendeva fino a terra così che nessuna vittima poteva sfuggire a quella che i tedeschi chiamavano "la morte lenta e dolce ".
Sotto il punto in cui il tubo faceva gomito per penetrare nella camera a gas, erano sistemati gli stessi pulsanti esistenti nella porta esterna: rosso, verde, giallo, bianco, che servivano evidentemente a dosare la discesa del gas. Tutto era architettato ed organizzato scientificamente. Il Genio del Male non avrebbe potuto fare di meglio.
Rientrai nuovamente nella camera a gas per cercare di trovare quella del forno crematorio.
Ciò che fin dal principio colpì il mio sguardo fu una sorta di barella girevole in ferro. Questo congegno perfezionato si manovrava senza fatica e affrontava il contatto bruciante dei forni. Vi si ammucchiavano i cadaveri raccolti nella stanza vicina e lo si portava davanti alla fornace.
Quando io feci questa indimenticabile e inquietante visita, le apparecchiature erano in pieno funzionamento, con il loro carico completo [...].
Dopo aver esaminato ancora una volta questo inferno e proseguendo, in uno spesso e pesante silenzio, la mia lugubre passeggiata, aprii la porta di una terza stanza. Era la camera dei... prenotati.
Là erano ammassati i cadaveri di quelli che non si erano potuti bruciare il giorno stesso e che si conservavano per l'indomani. Nessuno potrebbe immaginare, se non l'avesse visto, l'orrore di questa terza scena. In un angolo della stanza, a destra, i morti, nudi, spogliati, gettati alla rinfusa, senza alcun rispetto si ammucchiavano in posizioni bizzarre. Le mascelle erano state spezzate per strapparne le protesi in oro, senza parlare delle «perquisizioni» odiose praticate su quei corpi per assicurarsi che non celassero alcun gioiello capace di aumentare il tesoro dei mostri nazisti [...]
Gettando un ultimo sguardo su quel luogo di scandalo e di spavento, lessi, al chiarore delle fiamme che sfuggivano dalla fornace, a 8 o l0 metri d'altezza, la quartina cinica disegnata sull'edificio del crematorio. Eccone la traduzione:


Il verme disgustoso non deve nutrirsi del mio corpo.
La fiamma pura, è lei che deve divorarlo.
Ho sempre amato il calore e la luce.
Perciò bruciami e non seppellirmi.

Mi restava, infine, da contemplare lo spettacolo di cui doveva inorgoglirsi la scienza germanica: su più di un chilometro di lunghezza e per un'altezza di quasi un metro e cinquanta, le ceneri accuratamente raccolte nei forni e utilizzate per concimare i campi di carote e cavoli!
È cosi che centinaia di migliaia di esseri, entrati vivi in questo inferno, uscivano come concime...
Ora, grazie alla mia imprudente intrusione, avevo visto tutto quello che volevo vedere.»


Oltre ai «testimoni oculari» di questo genere, l'esistenza delle camere a gas era provata dalle confessioni dei colpevoli. Suhren, comandante di Ravensbrück, il suo sostituto Schwarzhuber, Treite, medico del campo, sono stati giustiziati o si sono suicidati dopo aver confessato l'esistenza della camera a gas di Ravensbrück e aver vagamente descritto il suo funzionamento. E Franz Ziereis, comandante di Mauthausen, ha rivelato sul suo letto di morte (era stato ferito all'addome con tre colpi di arma da fuoco) la cosa inaudita che era avvenuta al castello di Hartheim, non lontano da Linz: tra uno e un milione e mezzo di persone erano state gassate nel castello!

«Un'impianto di gassazione camuffato da sala da doccia fu costruito al campo di Mauthausen per ordine del Dott. Kresbach, Hauptsturmführer SS [...]. Il Gruppenführer Glucks ha dato l'ordine di far passare i miseri prigionieri per pazzi e farli assassinare in una grande installazione a gas. Da uno a un milione e mezzo di persone circa sono state assassinate. Questo luogo si chiama Hartheim e si trova a 10 chilometri da Linz in direzione di Passau» (Simon Wiesenthal, KZ Mauthausen, Ibis-Verlag, 1946, p. 7-8).

Ora, benché la convinzione dell'esistenza delle camere a gas nei campi dell'Ovest sia ancora largamente diffusa nel pubblico, non vi sono più storici seri che credano a gassazioni nel castello di Hartheim o nei campi di Ravensbrück, di Buchenwald e di Dachau, e ciò da decenni. La lettera indirizzata a Die Zeit il 19 agosto 1960 da Martin Broszat, allora collaboratore dell'Istituto di storia contemporanea di Monaco di cui doveva diventare direttore, ha suonato a morto per tutte queste camere a gas:

«Né a Dachau, né a Bergen-Belsen, né a Buchenwald ebrei o altri detenuti sono stati gassati. [...] L'annientamento massiccio degli ebrei con il gas cominciò nel 1941/42 ed ebbe luogo unicamente in rari punti scelti per questo scopo e provvisti di installazioni tecniche adeguate, soprattutto in territorio polacco occupato (ma da nessuna parte nell'ex-Reich): ad Auschwitz- Birkenau, a Sobibor, a Treblinka, Chelmno e Belzec.» [Si noti la mancanza di Majdanek.]

In poche parole, Broszat ammetteva che tutto quanto era stato detto sulle camere a gas del Reich germanico dal 1945 era menzogna (per «Reich germanico» si indica il territorio della Germania nelle sue frontiere del 1937). Né in questa lettera, né più tardi, Broszat ha prodotto la minima prova di quanto affermato: non ha mai rivelato perché le dichiarazioni di testimoni relative alle presunte gassazioni di Auschwitz e di Sobibor dovessero essere più degne di fede di quelle che riferivano delle gassazioni negate di Dachau e Buchenwald.
Fin dal 1948 una commissione di inchiesta americana diretta dai giudici Simpson e Van Roden aveva constatato che le confessioni sulle camere a gas del Reich germanico erano state ottenute con la tortura: percosse, testicoli schiacciati, denti rotti, ecc. Molti accusati erano stati giustiziati subito dopo queste confessioni estorte (The Progressive, febbraio 1949, pp. 21-22).

ATTENZIONE: QUESTA E' SOLO 1/3 DEL BRANO TOTALE. INTANTO LEGGETEVI QUESTO, POI NE POSTERO' ALTRO.


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Vegeta666
messaggio Oct 2 2007, 04:43 PM
Messaggio #40


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CITAZIONE (MajinGogetaSSj4 @ Oct 2 2007, 04:10 PM) *
Le informazioni seguenti provengono da brani tratti da "L'olocausto allo scanner" di Jürgen Graf, pubblicato nel 1993 da Guideon Burg, versione ridotta della molto più vasta opera dello stesso Graf, intitolata "Der Holocaust Schwindel" (La frode dell'Olocausto)... è un documento che stò diffondendo un pò dappertutto, perchè la gente deve sapere... a mio avviso è validissimo, perchè contiene riferimenti precisi e obbiettivi... è un pò lungo e non ho potuto eliminare alcuna parte perchè è già scritto in forma abbastanza sintetica...inizio subito a postare... fino a quando non lo leggete tutto attentamente, non potete esprimere un giudizio... quindi...

Il punto è che questo testo, a cui per il momento ho dato una rapida scorsa visto ke devo staccare, da quanto mi è parso di intraleggere dice solo ke l'olocausto è una enzogna con poke e non molto valid argomentzioni....tipo le camere a gas ke servono a disnfettare gli abiti e ke nn ci è mai morto nessuno...può anke darsi ke ci sia qualkosa ke non abia kolto...ma non mi è parso di trovare prove inconfutabile della tua tesi


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