Il gesto d'amore di Krasic, per la Juve Opzioni

[kekko ssj5]

Sprint, corsa e molti assist Krasic, la generosità dell'ala

Per arrivare alla Juventus ha rinunciato a un milione di euro di ingaggio: «A me basta vincere»

TORINO
Di Nedved, Milos Krasic mica indossa solo l'elmetto biondo da battaglia, ma si porta dentro pure l'ossessione per la vittoria: «Aveva fatto buone partite - racconta Marco Naletilic, il procuratore che l'ha accompagnato alla Juve - ma al telefono mi diceva che non bastava, ogni giorno. Che bisognava vincere. A Udine, finalmente era felice». Di più, ha messo in fila due giorni perfetti: domenica partitone e vittoria, ieri è diventato papà di Mila, volando a Belgrado giusto in tempo dalla compagna Mirjana, dopo l'allenamento del mattino. Dovrebbe essere già di ritorno oggi, però, per mettersi al lavoro: «Nel suo ruolo vuole diventare uno dei migliori del mondo».

Per riuscirci, Krasic è disposto a pagare, di tasca sua se è necessario. Nel mezzo d'agosto, appena acquistato, sborsò sugli 8.000 euro per un aereo-taxi che lo portasse in Italia: un imprevisto all'ambasciata italiana gli aveva fatto perdere il volo di linea e così s'era arrangiato: «Da calciatore se lo può permettere - scrissero i giornali serbi - ma un sacco di giocatori si sarebbe presi un hotel di lusso e sarebbero partiti il giorno dopo». Ancora più dura, anche nel settore, trovare gente disposta a tagliarsi lo stipendio, come lui ha fatto, invece: circa un milione di euro in meno, sui primi due anni di contratto con la Juve. La trattativa con il Cska Mosca s'era incagliata, ma Milos voleva i bianconeri a ogni costo, in senso letterale: mi taglio l'ingaggio - disse - basta che chiudiamo l'affare. Detto fatto.

Ora sta tracciando la sua terza vita calcistica, tra l'hotel in attesa di trovare la casa giusta, gli allenamento a Vinovo e le lezioni d'italiano, quattro volte a settimane. Per adesso gli fa da interprete Grygera, attraverso il russo che fin da scuola accomunava i territori orientali. Per ora la parola del campo va benissimo: «Per il nostro gioco è un giocatore basilare», l'ha eletto Del Neri. Uno capace di innescare i colleghi, da ultimo Marchisio: «Sul mio gol mi ha dato una gran palla». Fornitore di assist, come quelle ali da noi specie in via d'estinzione. Lui nasce così, invece: «Ha sempre giocato esterno - ricorda Naletilic - tranne qualche partita dove ha fatto l'interno». L'indirizzo è l'ala destra, insomma, e pazienza se il civico sette delle leggende non compare solitario sulla schiena: «Mi sono affezionato al numero 17 - spiegò - perché a Mosca era uno dei pochi liberi. Mi ha portato bene e mi piaceva. Qui era occupato, allora ho scelto il 27».

E dire che il suo cammino non si era avviato sotto una buona Stella, nel senso di Rossa, quella di Belgrado, il club preferito di papà Veljko, ex operaio in una centrale elettrica, e mamma Zorica, che lavorava in un asilo: a neppure 14 anni aveva fatto due settimane di test, ma alla fine Toma Milicevic, il tecnico, lo bocciò. Sei mesi dopo lasciò comunque Kosovska Mitrovica, Kosovo, sua città natale, per andare al Vojvodina, a Novi Sad. Seguendo suo fratello Bojan e trovando quello che da lì in poi sarà suo fratello maggiore, Milan Jovanovic, ora al Liverpool. Quando nel gennaio 2004 lo impacchetta il Cska Mosca, Fabio Paratici, coordinatore dell'area tecnica juventina s'è appena segnato il nome sul block notes, vedendo un'amichevole della Serbia Under 21. Milos non dimentica la guerra, e i genitori che ancora vivono in Kosovo, «a ogni gol la dedica va a loro e al mio Paese», ma a modo suo ricuce la Jugoslavia che fu: chi gli farà da guida a Mosca sono il croato Ivica Olic e il bosniaco Elvir Rahimic: «Persone fantastiche». Finché la Juve sceglie lui, e Marotta scommette bene su un mercato russo spesso ad alto rischio, e lui ricambia, pagando: «In famiglia non abbiamo avuto molto, ma non c'è mancato nulla: per questo do il giusto peso ai soldi. E per questa scelta, non erano la cosa più importante».

da la stampa

Finalmente uno che ama la Juve, uno che è stato disposto a tutto, anche a tagliarsi l'ingaggio pur di essere preso dalla Juve, e per di più è anche un potenziale campione visto le partite disputate sin qui... Krasic nuovo idolo

[super_vegeta]

una bella storia,voleva fortemente la juve e ci è arrivato,ora la sta ripagando..l'altro giorno non avevo in mente che era lui e stavo pensando se era tornato nedved xd..

[Checkmate]

una bella storia,voleva fortemente la juve e ci è arrivato,ora la sta ripagando..l'altro giorno non avevo in mente che era lui e stavo pensando se era tornato nedved xd..

infatti da subito, ancor prima ke giocasse, dicevamo della somiglianza con Nedved e sprattutto se sia il suo erede nella Juve..... a me piace molto!!

[billy]

kekko in questo topic più che il gesto d'amore di krasic per la juve, dovresti raccontare il tuo amore x krasic

[kekko ssj5]

kekko in questo topic più che il gesto d'amore di krasic per la juve, dovresti raccontare il tuo amore x krasic

Questo gesto è stato uno dei tanti atteggiamenti di Krasic che mi hanno fatto innamorare di lui